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Singapore e la voce degli esperti

I primi insediamenti umani nell’arcipelago malese molto probabilmente risalgono a circa 40.000 anni fa, epoca a cui, secondo gli esperti di archeologia, è riconducibile il teschio rinvenuto nelle grotte di Niah site nell’odierno Stato di Sarawak a nord dell’isola di Borneo. Tuttora ben poco si conosce circa le origini di queste antiche civiltà, malgrado le teorie più accreditate pongano tali popolazioni in stretta relazione con i primi abitatori dell’Australia e della Nuova Guinea1.

Il più antico reperto archeologico umano rinvenuto nella penisola malese risale invece a circa 10.000 – 11.000 anni fa. Si tratta di uno scheletro meglio conosciuto con il nome di “Perak Man”, recuperato nelle grotte di Gua Gnug Runtuh da un team di archeologi malesi nel 1991 sotto la guida della prof. Zuraina Majid, direttrice del Centre for Archaeological Research Malaysia2 della Universiti Sains Malaysia3. Malgrado la datazione millenaria, le caratteristiche genetiche del reperto sembrano avere molto in comune con quelle delle popolazioni di etnia Negrito che attualmente abitano le foreste pluviali a nord dell’altipiano malese. Le prime popolazioni straniere ad entrare in contatto con gli indigeni Negrito, secondo quanto riportato dallo storico nonché documentarista malese Alan D’Cruz, furono i Senoi, discesi gradualmente dalle regioni centro-meridionali della Tailandia attorno al 2500 A.C. mentre una terza ondata migratoria arrivò tra il 1500 ed il 500 A.C. dall’arcipelago indonesiano.

Tutt’altro che sporadiche erano le occasioni di contatto con i mercanti indiani ai quali bisogna riconoscere un impatto notevole sulla vita culturale, politica e religiosa malese. Furono proprio questi ultimi a traghettare nell’odierna Malesia il Buddismo, l’Induismo ed alcuni prestiti dal sanscrito come: bahasa (lingua) e raja (dominatore). Se la storia post-coloniale di Singapore è sufficientemente ricca di documenti che ne testimoniano la veridicità, le certezze riguardanti le sue origini storiche vanno via via assumendo una forma sempre più rarefatta.

I primi riferimenti all’isola di Singapore ci pervengono infatti dai racconti di alcuni navigatori cinesi del III secolo, i quali erano soliti indicarla con il nome di Puo-lo-chung che letteralmente significa “l’isola alla fine della penisola”4.

Singapore e la straordinaria storia di Parameswara, il leggendario principe rinnegato

Parameswara di SingaporeIl primo impero ad estendere il proprio dominio sulle isole dell’arcipelago malese sembra essere stato quello Funan, tra il 200 ed il 6495, il cui centro del potere era focalizzato nei territori dell’odierna Cambogia6. Un’influenza maggiore sul suddetto arcipelago venne esercitata, dal VII al XIII secolo, dal potente Impero Srivijaya, il cui controllo si estendeva dallo stretto di Malacca a tutta la Malesia meridionale, compresa l’attuale isola di Singapore e gran parte dell’arcipelago indonesiano7. Il più vasto impero mai esistito sulle isole dell’arcipelago malese fu indubbiamente quello di Melaka, le cui fondamenta si intersecano sulle vicende che videro protagonista Parameswara, il leggendario principe rinnegato di un piccolo regno a sud dell’isola di Sumatra. Quest’ultimo, opponendosi all’egemonia esercitata sull’isola dall’Impero Majapahit, dichiarò il suo regno indipendente, suscitando la furia dell’imperatore. Costretto alla fuga, Parameswara approdò sull’isola di Temasek (nome originario di Singapore) e dopo essere stato accolto dal sovrano, dopo soli otto giorni, lo uccise spietatamente e si autoproclamò sovrano dell’attuale isola di Singapore. Secondo una leggenda locale, fu proprio il principe Paramesvara a conferire all’isolotto il nome di Singapura (dal sanscrito “città del leone”), poiché al momento del suo arrivo fu colto dalla visione di uno strano animale mistico simile ad un leone8.

Dato che a quel tempo Temasek era uno stato vassallo dell’Impero Thai, in seguito all’immediata spedizione punitiva voluta dall’imperatore, il principe ed suoi seguaci furono costretti nuovamente a muovere verso la fuga. Avendo trovato rifugio in un piccolo villaggio di pescatori adagiato sulla costa peninsulare dell’attuale Malesia meridionale che, dopo l’arrivo di Parameswara (all’incirca nel 1400) prese il nome di Melaka9, i fuggitivi, seguendo le intuizioni del principe, decisero di stabilirvi la loro roccaforte portuale. Al fine di far fronte alla minaccia delle continue incursioni Thai, Parameswara cercò da subito di affidare le sorti del proprio villaggio alla protezione dell’Impero Cinese, offrendo degli ingenti tributi all’imperatore Ming. Una volta instaurato il rapporto di protezione, ebbe inizio l’epoca d’oro del porto di Melacca. Godendo dell’ideale posizione strategica in cui era situata, la città di Melacca divenne il crocevia dei commerci asiatici10.

Con gli albori del XIII secolo arrivarono i primi contatti con la religione islamica, portata sulle coste insulari di Sumatra dai mercanti indiani che avevano abbracciato la fede musulmana. Nei secoli successivi l’Islam, partendo da quello che era ormai divenuto il sultanato di Melaka, andò progressivamente diffondendosi in tutte le isole dell’arcipelago malese e di quello indonesiano fino ad arrivare, nel XVII secolo, con il Sultanato del Brunei, a dominare l’intera isola di Borneo11.

Approfondimenti e Letture Consigliate

1D’Cruz Alan in Richmond Simon, Cambon Marie, Harper Damian, Malaysia, Singapore & Brunei, 9th edition, Lonely Planet Publications, Howthorn, Melbourne, Victoria, 2004, Australia.

2Centro per la ricerca archeologica in Malesia.

3Majid Zuraina, Chia Stephen, The Conservation and Preservation of Perak Man from Gua Gnung Runtuh Site in Lenggong, Perak, Malaysia, Centre for Archaeological Research Malaysia, Universiti Sains Malaysia, 11800, Penang, Malaysia, The International Symposium on the Conservation and Preservation of Java Man Site (Indonesia) and Peking Man Site (China), Solo, Indonesia, 15-20 April 2002.

4Frankham Steve, Malaysia & Singapore, 6th edition, Footprint Handbooks, Bath, March 2008, United Kingdom.

5Corfield Justin, The History of Cambodia, The Greenwood Histories of the Modern Nations, Greenwood Press, Santa Barbara, California, 2009, United States of America.

6D’Cruz Alan in Richmond Simon, Cambon Marie, Harper Damian, Malaysia, Singapore & Brunei, 2004, op. cit.

7Willner Mark, Hero George, Weiner Jerry, Global History Volume One: the Ancient world to the Age of Revolution, Barron’s Educational Series, Barron’s, New York, 2006, United States of America.

8Ramcharan Robin, Forging a Singaporean Statehood 1965-1995 The Contribution of Japan, International Law In Japanese Perspective, Kluwer Law International, The Hague, 2002, The Netherlands.

9Ooi Keat Gin, Southeast Asia: a historical encyclopedia, from Angkor Wat to East Timor, ABC-CLIO, Santa Barbara, California, 2004, United States of America.

10D’Cruz Alan in Richmond Simon, Cambon Marie, Harper Damian, Malaysia, Singapore & Brunei, 2004, op. cit.

11Ibidem.

Dr. Biagio Faraci, traduttore tecnico, interprete di trattativa ed international web business consultant

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Dr. Biagio Faraci

Direttore del Centro di Formazione, Consulenza e Sviluppo Web IKAROS CONSULTING di Montemaggiore Belsito (PA). Docente di lingua inglese presso: I.I.S. Luigi Failla Tedaldi - Istituto Professionale Agrario di Castelbuono (PALERMO); Docente di lingua tedesca presso: Istituto Comprensivo N. Botta di Cefalù (PALERMO)

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