Sebbene la lingua malese continui tutt’oggi ad occupare un ruolo di primo piano sullo scacchiere linguistico singaporiano, essendo sia la lingua ufficiale dell’inno nazionale sia l’unica lingua nazionale ad essere ufficialmente riconosciuta dalla Constitution, verso la fine degli anni Settanta, probabilmente complice quel non indifferente clima di risentimento generale venutosi a creare in seguito alla fine dei Merger Years, l’interesse degli organi istituzionali verso la promozione e la divulgazione di tale idioma nell’ambito delle politiche scolastiche andò via via affievolendosi, lasciando così campo libero all’impetuosa e capillare divulgazione della lingua inglese1.
L’impatto della lingua malese sulla composizione del lessico dell’inglese colloquiale di Singapore si è rivelato però tutt’altro che trascurabile. Risultano essere infatti innumerevoli le voci e le diciture che l’inglese colloquiale di Singapore ha preso in prestito da tale idioma.
Le 13 parole di origine malese più comuni nel Singlish
Tra i prestiti malesi di maggiore utilizzo e diffusione nel lessico quotidiano dell’ Inglese Colloquiale di Singapore troviamo:
1) Amakam (contrazione del malese Apa Makam, è spesso usato in sostituzione dell’espressione americana “what’s up?” [Che c’è di nuovo?, Come va?], specialmente quando si vuol conferire un tono più familiare alla conversazione in frasi come: «Eh, Ramili! Long time no see! Amakam?» che in italiano si potrebbe rendere con: «Ehi, Ramili! Da quanto tempo non ci si vede! Come ti butta?»);
2) Atas (letteralmente “al piano superiore”, nel linguaggio informale è ampiamente diffuso in riferimento alle persone arroganti o particolarmente altezzose al posto dell’aggettivo inglese snob);
3) Ayam (letteralmente pollo, è soventemente usato in senso spregiativo per descrivere degli individui che si fanno intimidire facilmente);
4) Bodoh (quando si vuol dare dello stupido o dell’ignorate a qualcuno);
5) Buaya (letteralmente tradotto vuol dire coccodrillo, ma in senso figurativo è soventemente usato ogni qualvolta si vuol dare del donnaiolo a qualcuno, sostituendolo alla tipica dicitura inglese playboy o a quella dell’American English “womanizer”);
6) Kampung (letteralmente paese o villaggio, lo si trova spesso in frasi come: «I was born in a Kampung … somewhere in Novena.» [«Sono nato in un borgo … da qualche parte a Novena.»]);
7) Makan (in sostituzione del verbo to eat, cioè “mangiare”);
8) Tombalek (in espressioni come: «Did you see that? He wears his shirt tombalek!» [«Hai visto quello? Indossa la maglietta al rovescio!»] sostituisce l’inglese inside-out)2;
9) Teruk (sostituisce spesso gli aggettivi inglesi tough [fig. difficile, duro] e severe[fig. arduo, severo], come accade nella frase: «The exam was damn teruck, man.», ossia in italiano: «L’esame era dannatamente difficile, gente.»);
10) Langgar (di solito rimpiazza i verbi “to hit” [colpire] e “to collide” [collidere, urtare] in espressioni come: «He laggar-ed me yesterday!» che in lingua italiana potrebbe essere tradotto: «Lui mi ha urtato ieri!»)3;
11) Barang-barang (il significato assunto da tale termine può variare considerevolmente in relazione al contesto in cui lo stesso termine viene utilizzato infatti, prendendo in esame una frase come: «Please remove all your barang-barang from the empty space next to you!», ovvero: «Per favore togli tutte le tue cose dal posto vuoto accanto a te.», si potrebbe sostenere che tale dicitura stia probabilmente rimpiazzando l’inglese things (cose) mentre, prendendo a modello una frase del tipo: «Give them their bedding and all that barang-barang.», cioè: «Date loro le loro coperte e tutto quell’equipaggiamento.», si potrebbe dedurre che il termine barang-barang stia sostituendo un vocabolo tipico del gergo militare come “paraphernalia”, ovvero “equipaggiamento”);
12) Ular (letteralmente serpente, in senso metaforico è spesso usato in sostituzione degli aggettivi qualificativi inglesi sneaky [spregevole] ed untrustworthy, cioè “falso” o “sleale”);
13) Bengkok (ampiamente usato in sostituzione degli aggettivi bent [curvo] e crooked, ossia “storto” o “deforme”)4.
I 9 piatti tipici della cucina malese che puoi gustare a Singapore
Anche un discreto numero di bevande ed una vasta gamma di portate tipiche della tradizione culinaria malese (probabilmente complice il fortissimo ed inconfutabile legame storico-politico che ha da sempre accomunato la cultura, gli usi ed i costumi dei due Paesi) sono altresì entrate di diritto nella quotidianità della vita singaporiana tirandosi dietro una moltitudine di presti lessicali come:
1)Teh-Tarik (letteralmente pulled tea, ovvero “tè tirato”, è una tipica bevanda malese a base di tè e latte condensato nel cui processo di preparazione vengono effettuati dei ripetuti travasi5);
2) Ice Kacang (letteralmente ice beans, ossia “fagioli di ghiaccio”, è un’ibridazione lessicale derivata dall’inglese “ice” [ghiaccio] e dal malese Kacang [fagioli], nonchè il nome tipico di un coloratissimo dessert malese molto in voga nelle coffeehouse [caffetterie] e nei numerosi stalls [chioschetti] di Singapore a base di ghiaccio tritato, latte condensato e sciroppi di vario tipo, sul quale vengono disposti dei dolcissimi fagioli rossi, dei chicchi di mais dolce, dei variopinti cubetti di gelatina ed i cosiddetti “attap chee”6 i quali altro non sono che i frutti acerbi della “nipah palm”, ovvero un tipo particolare di palma che di solito si sviluppa all’interno di quelle rigogliose foreste di mangrovie che sorgono sulle insenature costiere dell’isola di Singapore dove il terreno è prevalentemente salmastro7 ed il cui nome scientifico risulterebbe essere “nypa fruticans”8);
3) Kaya (una sorta di marmellata locale fatta di noci di cocco, zucchero ed uova), Kaya-roti (pane tostato su cui viene spalmata la kaya);
4) Otah (un piatto tipico locale a base di pasta di pesce avvolta in foglie di banana e cotta sulla carbonella);
5) Rojak (una tipica e variegata insalata malese a base di cocomero, ananas, rape, tofu, germogli di fagioli, pasta di gamberi, zucchero, boccioli di loto e tamarindo)9;
6) Keropok (un croccante snack locale preparato con farina di tapioca e gamberetti essiccati o, in assenza dei medesimi, pesci fritti di vario tipo, di solito viene accompagnato con il curry);
7) Kueh dadar (un tipico dessert malese somigliante ad un grosso involtino, il cui involucro esteriore è composto da una sorta di pancake di colore verde ricavato da un impasto fatto di latte di cocco, uova e foglie di pandanus al cui interno vi è un dolce ripieno a base di zucchero di palma, acqua, foglie di pandanus e cocco grigliato10);
8) Kueh ambon (un dolce malese dalla consistenza piuttosto spugnosa contenente foglie di pandanus, latte di cocco e diversi tipi di farina tra le quali le più utilizzate rimangono quella di tapioca, quella di riso e quella di sagù);
9) Kueh lapis (letteralmente in lingua malese “dolce a strato” dove Kueh è derivato dal sostantivo malese kuih [dolce, torta, pasticcino] e lapis in lingua malese significa “strato”, è un tipico dolce di origine indonesiana [in Indonesia è conosciuto con il nome lapis legit] nella cui preparazione è previsto l’utilizzo di diverse varietà di spezie: semi di anice, cardamomo, cannella, chiodi di garofano, noce moscata e vaniglia le quali, durante il processo di cottura al forno, vengono gradualmente aggiunte a seconda del loro colore)11.
Approfondimenti e letture consigliate
1Wan Guofang, The Education of Diverse Student Populations: A Global Perspective, Exploration of Educational Purpose 2, Springer Science + Business Media B.V., 2008, Ohio University, Athens, OH, USA, op. cit.
6Ebrahim Naleeza,Yee Yan Yaw, Singapore: an introduction to what, where when to eat in the city, Not Just a Good Food Guide, Marshall Cavendish Edition, Singapore, 2006, Republic of Singapore.
7Syang Teo, Tan Ria, Koon Thiam Yee Alex, Loon Siew Lok Francis Alvin, Foong Wee Ang, Kurukulasurya R. B., Tan W. T. H., The Status and Distribution of Nipah Palm, Nypa Fruticans Wurmb (Arecaceae), in Singapore, Nature in Singapore, National University of Singapore, Singapore, 25 February 2010, Republic of Singapore.
8Dowe Leslie John, Australian palms: biogeography, ecology and systematics, Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation, Collingwood, Victoria, 2010, Australia.
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